L'alabastro è un minerale di origine gessosa o calcitica di tipo evaporitico, ossia formatosi a seguito della deposizione di sali minerali naturalmente presenti nelle acque.
In natura, l'alabastro si presenta in grandi aggregati sotterranei dall'aspetto cereo, deposti da acque particolarmente dure. In Italia, grandi masse di alabastro sono presenti nella zona del Carso, della Toscana e della bergamasca, ma viene principalmente estratto in miniere o cave a celo aperto nelle zone nei pressi di Pisa.
Vi sono vari tipi di alabastro, ma più frequentemente ci si imbatte in alabastri dal colore giallo-bruno dovuto alla presenza di ossidi di ferro; tuttavia vi sono anche varietà di colore giallo chiaro o verdino. Certamente però, la specie più pregiata è quella di colore bianco-avorio che è largamente diffusa in Italia nelle zone di Pisa e di Livorno. Questa varietà non è da confondere con l'alabastro calcareo proveniente dell'Oriente, meglio conosciuto come onice.
L'alabastro gessoso, più tenero, leggero e lavorabile rispetto a quello orientale, è forse il tipo di alabastro più noto e diffuso oggi e deve questa sua fama soprattutto agli abili artigiani italiani che da tempi immemorabili hanno saputo valorizzarlo con le proprie creazioni.
Essendo un minerale di natura gessosa o calcitica, questa pietra ha una consistenza piuttosto tenera ed è molto facile scalfirlo e graffiarlo e proprio per questo si presta molto bene alla lavorazione.
Da tempi molto antichi, infatti, è stato utilizzato come pregiato materiale da decorazione ed in quanto è particolarmente suscettibile alla lucidatura non sono rare le occasioni in cui, in passato, venne utilizzato per realizzare grandi lastre lucide impiegate nei più svariati modi a scopo decorativo.
In più, nella sua forma grezza, è talvolta usato per realizzare piccole sculture, soprammobili o oggetti di bigiotteria, oppure, per creare grandi lastre lucidate impiegate come prezioso rivestimento.
